venerdì 1 aprile 2011

L’equilibrio


“Affrettati lentamente”
è la traduzione di un antico motto latino: “Festina lente”
Un ossimoro che evoca nelle sue tante sfumature interpretative l’agire con equilibrio.
Il motociclista e la moto sono un tutt’uno, sono equilibrio in movimento.
Il cervello umano si estende, riceve informazioni dal contatto con il mondo esterno e dal mezzo meccanico con il quale si è fuso.
Affrettarsi lentamente è un modo di vivere la moto per il quale non conta tanto che tipo di moto guidi, quanto sei bravo, spericolato, giovane o meno, ma conta come affronti il viaggio, perché il percorso da compiere ha più valore della meta da raggiungere o della velocità con cui lo effettuerai.

Il viaggio che si vuole intraprendere è l’essenza del progetto Festina Lente,
un life style, dove contano la socialità, i paesaggi attraversati, gli autogrill per
sgranchirsi le gambe e gli agriturismo o gli hotel per riposarsi, per essere pronti
per un nuovo giorno e ancora le passeggiate per visitare i luoghi in cui si arriva in sella alla propria moto.

Affrettarsi lentamente, esprime proprio il modo di essere del motociclista di Festina Lente, bisogna trovare il giusto equilibrio tra la velocità, le accelerazioni e un’andatura che possa permettere di gustare i panorami che solo su due ruote
possono dare certe emozioni.

Essere pronti ad accelerare i tempi, a rallentare per cogliere le occasioni che si
prospettano lungo il percorso siano esse curve da pennellare o deviazioni che ci
fanno scoprire una cucina che solletica il palato, un borgo, un castello, anziani
che parlano in piazza e che ti danno indicazioni più ricche di qualsiasi guida o
navigatore satellitare.

Ci troveremo sempre davanti a possibilità impreviste, impossibile prevedere quando ma come le affronteremo possiamo deciderlo noi: affrettandoci lentamente.
“In auto sei sempre in abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto
quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV. Sei
un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una
cornice. In moto la cornice non c’è più. Hai un contatto completo con ogni cosa.

Non sei uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente. È incredibile quel cemento che sibila a dieci centimetri dal tuo piede, lo stesso su cui cammini, ed è proprio lì, così sfuocato eppure così vicino che col piede puoi
toccarlo quando vuoi – un’esperienza che non si allontana mai dalla coscienza
immediata.” Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta (pag. 14-15)
Robert Maynard Pirsig (1928 – vivente), scrittore e filosofo statunitense.

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