martedì 4 ottobre 2011

La Simulazione


Il prof. Vittore Cossalter della UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PADOVA

Dipartimento di Innovazione Meccanica e Gestionale ha effettuato una simulazione prendendo in esame due motociclette con la sospensione anteriore diversa, una dotata di sospensione anteriore classica realizzata con forcelle telescopiche e l’altra equipaggiata con il sistema Telelever (R1100R BMW).

Anche in caso di simulazione non perfetta il comportamento generale non può cambiare drasticamente.

Perciò, da un punto di vista cinematico, le differenze principali sono le seguenti (i dati riguardano uno schiacciamento della forcella pari a 130 mm).

Forcelle telescopiche

Telelever

Avancorsa [mm]

120 -> 91

120 ->150

Passo [mm]

1483 ->1428

1483 ->1472

Angolo del canotto

27.5° -> 22.8°

27.5° -> 32°

Angolo di affondamento

47.6°

65°

Quindi stando ai dati, nel caso di frenata in moto rettilineo:

· è importante che l'avancorsa rimanga costante (o aumenti leggermente) per migliorare la stabilità del mezzo in frenata. L’avancorsa invece di ridursi come nel caso delle forcelle telescopiche, aumenta nella frenata con il sistema Telelever. Un punto a favore per il Telelever +30 mm contro i – 29 mm delle forcelle classiche.

· Il passo diminuisce di 11 mm con il Telelever contro i 55 mm delle forcelle classiche. Il trasferimento di carico durante la frenata risulta più basso con il Telelever. Un altro punto a favore per il Telelever.

Il risultato è a favore del Telelever con un ottimo comfort di marcia, una stabilità in frenata eccezionale ed una rigore direzionale da riferimento ottenuti grazie alla drastica riduzione dei trasferimenti di carico e ad una elevata rigidità torsionale dell'avantreno.

Nel caso di frenata entrando in curva:

· un piccolo calo dell'avancorsa a terra è auspicabile perché il grosso carico agente sulla ruota anteriore comporta uno sforzo maggiore per l'inserimento in curva del motociclo. Un grosso punto a favore delle forcelle classiche.

Si delinea quindi l’eterna esigenza di un compromesso tra stabilità e maneggevolezza anche se tuttavia la Mukka è anche agile in montagna tra i tornanti (vedi Due Ruote Alpen Master 2011...vincitrice BMW R1200GS...)…come mai?

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venerdì 23 settembre 2011

TORINO - MONTREUX - TORINO # 7

(rispetto al discorso iniziale sul nostro Sergio nazionale, devo dire che la distanza tra Torino ed i dintorni di Montreux è abissale. Non tanto in chilometri ma in distanza percepita. E’ la stessa distanza che c’è con Marte, non riesci a fare il pendolare da Marte. Nonostante tutti i cambiamenti e le globalizzazioni, qui nella Svizzera francese è ancora un altro mondo. Penso sia il circa 40% di differenziale di tasse a fare la differenza, e per fare il pendolare che va a Mirafiori devi prendere il 4, quindi occorre chiedere alla GTT che pensi ad ad un prolungamento da Falchera)

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mercoledì 21 settembre 2011

TORINO - MONTREUX - TORINO # 6

Mi aspettavo Heidi, Rolex ecc ecc. Ed invece mangio kebab, bevo Cola in un locale semi italiano (la commessa era un splendida ragazza che probabilmente arrivava dalle terre tra il Tigri e l’Eufrate)

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martedì 20 settembre 2011

TORINO - MONTREUX - TORINO # 5

Qualche giorno dopo essere stato a Montreux sento da una radio ben informata la storia di “Smoking on the Water” dei Deep Purple.
http://it.wikipedia.org/wiki/Smoke_on_the_Water

io non lo sapevo ed è un caso di semplice serendipità.
Peccato, un’occasione persa di essere un guru.
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mercoledì 14 settembre 2011

Forcella Telelever


Questo tipo di forcella è stato sviluppata da BMW a partire da un progetto di inizio '900 chiamato "Sistema Scott".

I vantaggi:

· Il sistema svincola la funzione ammortizzante dagli steli forcella per assegnarla a un ammortizzatore centrale connesso alla piastra inferiore mediante un elemento triangolare e un giunto sferico. La funzione ammortizzante e quella di sterzo sono separate.

· Scorrimento più agevole dei tubi, perché la maggior parte delle forze è assorbita dal braccio inferiore.

· Gli steli della forcella con il sistema Telelever non contengono molle o ammortizzatori, per cui l'inerzia dell'avantreno rispetto all'asse dello sterzo è minore se comparata con quello della forcella telescopica tradizionale.

Gli svantaggi:

· Ingombro maggiore

· Complessità meccanica maggiore rispetto alle forcelle telescopiche

· Minore sensibilità di guida

to be cont....

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martedì 13 settembre 2011

TORINO - MONTREUX . TORINO # 4

Questo lago sembra un mare. Il vento delle Alpi lo incattivisce anche un po’. Sembra strano, ma vedendo il lago con le onde si capisce come abbia fatto l’equipaggio di Alinghi a sentirsi a suo agio in luoghi ben più avventurosi.


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venerdì 9 settembre 2011

TORINO - MONTREUX - TORINO # 3

Il TG3 della Valle d’Aosta sta facendo interviste ai turisti italiani sul cambio che sta diventando sempre più a favore del franco svizzero. Loro vogliono sapere perché noi italiani stiamo andando in Svizzera e perché io stia cambiando allegramente 50 euro per 50 franchi svizzeri.

Rilascio una sgangherata intervista in cui: non sono capace a sostenere la tesi che vogliono loro, dico la verità (non sapevo niente di niente del cambio sfavorevole e sto andando per mezza giornata a Montreux senza saperne bene il motivo) e si vede chiaramente che non sono un esportatore abituale di capitali all’estero. Verrò certamente censurato.
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giovedì 8 settembre 2011

TORINO - MONTREUX - TORINO # 2

Fa frescolino, e devo dire che essendo da solo mi viene la tentazione di mentire a me stesso e sostenere che il passo del Gran San Bernardo era la vera meta del viaggio

Resisto e scendo verso Montigny, con pioggerellina e vento forte a sfavore.
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mercoledì 7 settembre 2011

TORINO - MONTREUX - TORINO # 1

(Non credete a tutte le altre cose che dico e dirò, veramente volevo andare a veder la villa che Sergio Marchionne ha sulle colline dietro Montreux a Blonay, volevo vedere che effetto faceva fare il percorso Torino – Blonay tipo pendolare, ma non ci sono riuscito. Non l’ho trovata. Cazzo)
Voglio proprio vedere un paese che è nella black list, tra le isole Grenadine e Samoa, insieme al Libano ed a Tonga. Mi immaginavo di trovare un paradiso fiscale tipico, ed invece niente, la Svizzera rimane sempre chiusa tra le sue Alpi, in fermo biologico da decenni. L’Europa più europea che ci sia, senza esserne parte. Ormai si sono sposati tutti tra di loro e sono tutti cugini.

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lunedì 5 settembre 2011

Forcelle telescopiche classiche

Nel caso delle forcelle telescopiche classiche il rapporto tra la forza comprimente la sospensione e la forza risultante di cui al precedente post, dipende principalmente dall'angolo d’inclinazione del canotto di sterzo.

L'affondamento massimo della sospensione si ottiene con un angolo del canotto uguale a 60°, la diminuzione dell'angolo del canotto di sterzo migliora il comportamento anti-affondamento delle forcelle telescopiche (l'angolo del canotto normale varia da 22° a 35°, Moto GP fino a 21°).

I difetti da sempre attribuiti alla forcella tradizionale sono principalmente:

· Scarsa scorrevolezza

· Impossibilità di controllare a piacere la traiettoria dovuto al comportamento pro-dive (cioè pro-affondamento)

· Peso elevato delle masse non sospese

...CONT

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mercoledì 17 agosto 2011


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Dai nostri inviati speciali a Londra


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martedì 16 agosto 2011

La strada delle Gole del Verdun



Provenza. Route Napoleon
da Grasse a Castellane, poi le panoramiche Rive Droit e Rive Gauche. Divertimento assicurato.
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venerdì 29 luglio 2011

Quando si frena...


Ora dopo aver ripassato le nozioni base (vedi post precedenti categoria "bikes") possiamo immaginare di frenare con il solo freno anteriore, cosa che avviene nella maggior parte dei casi (ma che in bici ci insegnavano essere manovra vietatissima!).

In caso di frenata la sospensione anteriore della moto è soggetta principalmente due forze:

• la forza frenate e
• la forza dovuta al trasferimento del carico.

La forza dovuta al trasferimento di carico aumenta all’aumentare dell’altezza del baricentro della moto e al diminuire del passo della moto.

La composizione di queste due forze da origine a una forza risultante.

La compressione della sospensione dipende dall’angolo tra tale risultante e la direzione del movimento della sospensione.

Forza di compressione max se le due direzioni di cui sopra coincidono e teorica nulla in caso di ortogonalità (anti-affondamento totale).

CONT...
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giovedì 28 luglio 2011

NO PLAN IS A GOOD PLAN

Stefano&Stefano alla partenza da piazza Vittorio a Torino destinazione confine della Turchia con la Siria, li seguiremo...
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mercoledì 27 luglio 2011

Primo “pezzo” della Mukka: la sospensione anteriore Telelever


Argomento ad altissimo tasso conflittuale.

Premetto che cercherò di evitare formule da “Nerds” ma purtroppo ci sono alcune cose da sapere (vedi immagine di riferimento sopra):

• Asse di sterzo: asse intorno al quale ruota anteriore e libera di ruotare (sterzare).

• Angolo di sterzo: angolo tra la verticale e l’asse di sterzo.

• Avancorsa: distanza tra il punto d’intersezione dell’asse di sterzo con il punto di contatto della ruota con il terreno.

• Offset (o avanzamento): tutte le moto hanno il centro ruota avanzato rispetto all’asse di sterzo generalmente realizzato sulle piastre di sterzo (nelle moto da cross direttamente sulla forcella tramite la particolare forma del piedino)

• Effetto raddrizzante: supponiamo di essere seduti su di una moto che viaggia a velocità costante in rettilineo e che una lieve irregolarità del piano stradale provochi una rotazione dello sterzo intorno al suo asse, l’effetto raddrizzante tende appunto a raddrizzare la ruota il che porta a mantenere in equilibrio e in moto rettilineo la motocicletta.

• Aumentare l’angolo di sterzo = aumentare l’avancorsa.

• Aumentare del raggio della ruota (tenendo costanti tutti gli altri parametri) = aumentare l’avancorsa.

• Aumentare l’offset (o avanzamento) = ridurre l’avancorsa.

• Aumentare l’avancorsa = aumentare l’effetto raddrizzante

TO BE CONT...
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lunedì 25 luglio 2011

Ah…tra l’altro perché “Mukka”?


Eccovi alcune spiegazioni (compresa immagine esplicativa) prese dal web (http://www.motoclub-tingavert.it/t32988s.html):
• “Sembra derivi dal termine tedesco gummy-kuh...letteralmente mucca di gomma (toro meccanico). Tale termine venne fuori quando uscirono i primi GS monolever che in rilascio avevano un movimento posteriore di "alzamento"...simile al toro meccanico usato per divertimento.
• Guardando il Boxer la similitudine con le "sporgenze" delle Mukke è presto fatta...
• La mole e il "sound" dei boxer si avvicinano a quelli di una Mukka....x il sound.....sono scettico (starman882)” … anche io che monto uno scarico Remus.
• “Sono delle Mukke perchè sono pacifiche, ma se le fai incazzare… (boxerforever)”… qui mi trovo più d’accordo.
• Per chi capisce il tedesco http://de.wikipedia.org/wiki/Gummikuh
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giovedì 21 luglio 2011

La Mukka che genera dipendenza


Come si mangia un elefante?

Storiella vecchissima la sanno tutti…

Risposta: Un elefante si mangia un pezzo alla volta!

… ma che c’entra?

In questo caso sarebbe più appropriato parlare di un bovino invece che di un pachiderma, anzi: “La Mukka”.
Sì una Mukka su due ruote da più di 200 kg che però danza leggera e veloce tra i tornati di montagna, che costa più di 16.000 euro ma che si vende facile come uno scooter 125 da 3.000 euro, che comprano i professionisti di una certa età: dentisti, avvocati, ingegneri 40 50enni, magari alla seconda moto dopo il cinquantino dei passati quattordici anni ma anche il giovane (trentenne…) trendy in cerca di “Adventure”: il BMW R1200GS.

Marchio, marketing, design… ma non solo! I tedeschi in trenta anni l’hanno infarcita di particolarità tecniche che la rendono unica, chi la prova non riesce più a farne a meno.

Non si tratta di mangiare questa Mukka di metallo un pezzo alla volta (chiarimento per gli Inge) ma di provare a capirla pezzo per pezzo anche se (vedi olistica) la somma delle singole parti sarà ovviamente, specialmente in questo caso, inferiore al tutto.

Così mi sono messo a spulciare la rete e testi cartacei nella speranza che questo mio contributo possa interessare i naviganti e generare commenti furiosi perché quando si parla di moto le emozioni non si traducono in opinioni ma in conflitti a fuoco...STAY TUNED TO BE CONTINUED…
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sabato 16 luglio 2011

Viva la differenza!

C’è un tipo di centauro per il quale la moto è un accorpamento di parti meccaniche, un organico di pezzi forgiati con scrupolo e precisione, ciascuno facilmente individuabile e padroneggiabile, una corale i cui componenti lavorano in armonia per produrre il movimento. Va da sè che il rombo del motore, il luccichio dei cerchioni e le curve sinuose della carena siano le sole cose che riescano a suscitare in lui una vera eccitazione .

C’è invece un altro tipo di centauro per cui la moto è una necessità, un oggetto concreto che gli permette di raggiungere l’astrazione. Una volta guadagnata la sella, il mondo per lui comincia laddove la ruota anteriore finisce. L’emozione sta nel profumo dei glicini, nella brezza del mare, nella rotondità di una collina . Il perché il suo mezzo si muova secondo quanto venga ruotata la manopola dell’acceleratore rimane e rimarrà sempre per lui un meraviglioso mistero.

Non esistono ibridi. Gli sforzi del centauro concretista nel diventare un po astrattista e viceversa hanno sempre portato a miseri fallimenti.

La moto è una straordinaria passione. Anche per questo.

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Centauri

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Madonnina dei Centauri

Ex voto
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Madonnina dei Centauri

....aiutaci Tu
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Moncalvo

Tajarin, rosso d'uovo e tartufo (Piemonte e Umbria...)
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Empowerment

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Enoteca del Monferrato

...non agitatissimi
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Krumiri?!

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Casale, piazza Mazzini...

....fratelle e sorelle d'Italia
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venerdì 15 luglio 2011

Moto Incubo

Dice : la campagna aveva bisogno di acqua …
La campagna!
Ma che cazzo c’entro io con la campagna?
E poi proprio adesso?
Non so se ti rendi conto, mi dico, di cosa sono trecento chilometri in moto…
Un dissesto di schiena, vertebre, muscoli, prostata e cervicale , un disassemblaggio di arti, ossa e organi vari.
Adesso aggiungici l’acqua.
Ma santocielo! … hai la tua bella età, la famiglia, gli amici, un lavoro, una casetta in mezzo al verde, un orto, una cantina... la salute e il resto che, facendo corna, funziona.
Ai bei tempi sfottevi quel pover’ uomo di Claudio Villa , vetusto e ancora in preda agli ormoni adolescenziali , alle fregole velocistiche. Giubbotto di pelle nero , casco, panzone e razzo sotto il sedere..
Patetico, vero?
Uguale!
sentiti uguale adesso!
Massì, il motoclub, che bello! Gli amici…ma sono vecchi ! Come te!
La maglietta, i gadget…
Quanto di irrisolto dell’infanzia totalizziamo?
Dice: si va da qui a lì, tappe qui, qui e qui… millecinquecento chilometri, un bel giretto eh?
Si , ma allora siete pazzi!
Eddai, si fa, cinque giorni… comodo! Abbiamo già fatto di molto peggio, ci vedi? Siamo ancora qua!
Seh, come Vasco…
So solo che anch’io adesso sono qua, dove non vorrei.
trecento chilometri da fare, 80 all’ora.
fanculo, speriamo che l’antipioggia regga.
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venerdì 1 luglio 2011

LE RECENSIONI DI FESTINA LENTE

Bar, vineria " Da Lele" Piazza Italia, 23 Neive (CN)

Per essere un posto di successo , conta proprio la posizione in metri.
Non devi essere a Firenze, ma entro un perimetro ed in determinati angoli.
Far nascere angoli nuovi è difficilissimo.
Noi, ognuno di noi, quando siamo gente, sappiamo fare rapidi calcoli di valutazione che nemmeno quelli delle guide pluristellate sanno fare.
L’esistenza di un dehor interno anche solo intuito, il grado di umidità delle cantine, se i salumi sono del territorio o no, se la mescita del vino in caraffa è segno di genuità o furbizia.
Tutto questo da fuori, guardando distrattamente in direzione del locale, evitando il maitre che ti lusinga e dando una semplice occhiata al cartello del menù esposto.
Figurati quando poi entriamo. Quelli del NAS sono dei pivelli: pulizia degli angoli bui, posate, piatti e bicchieri come il RIS di Parma, toilette passate alla tac secondo l’approccio tridimensionale di Anatra WC.
Ma noi siamo cinque maschi ed una femmina, affamati e fuori tabella di marcia, non siamo gente.
Ci va bene anche un angolo sbagliato del centro di Neive (no vista e dehor risicato).
Carta semplice e astuta, con i taglieri a farla da padrone. Il mio era buono ed apprezzato con la Favorita, un vino bianco servito modernamente freddo, che accompagnava egregiamente.
Grazie per averci trattato bene anche alle 14,30 e per la mostarda di Favorita tra il sette e l’otto.
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mercoledì 29 giugno 2011

Le Langhe turistizzate (Barolo e Monforte)

Il turismo compulsivo ha richieste di performance per cui i luoghi deputati devono essere sempre pronti a soddisfare le voglie del turista. Trattasi di vere proprie voglie conformi ad un desiderio canonico e standardizzato, tipo youghurterie o tisanerie in ogni dove. Per ottenere tali performance i posti assumono dosi massicce di viagra, sotto forma di grafica illustrativa e caratteri in corsivo, colori pastello dal tono verde/marrone, che rendono il luogo pronto all’accoppiamento seriale.
Nella genealogia del turismo esiste prima il tipico con le sue fasi lunari giuste, poi esiste la domanda di diventare Patrimonio dell’Umanità all’UNESCO che ti punta contro i suoi protocolli e manda i caschi blu della globalizzazione. Poi vieni omologato con la sanmarinizzazione, ed una scelta di tipicità da catalogo: pavimento a pavè, insegne in ferro battuto, museo della tortura, armature e balestre e tutto il vino deve essere barricato.
E dove è nato imprenditorialmente Farinetti di Eataly che la zona si chiama Baraccone, prima, pensa adesso che ci sono veramente i capannoni del glocal con le insegne “non solo vino”.
Ma a sollevare un po’ il viandante che passa da queste parti, c’è per fortuna la langa astigiana dove ci sono i papaveri, e nei vigneti non si elegge ancora “miss qualcosa”, una signora con il fazzoletto in testa accenna un saluto al nostro passaggio.
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lunedì 27 giugno 2011

TORINO – ALBA aka BRNO – ZNOJMO

Quando in moto faccio percorsi che conosco a memoria, mi distraggo con il vecchio trucco del percorso simile “matuttodaunaltraparte”. Immagino così a caldo, mentre viaggio e lascio alle mie spalle Moncalieri, quale tragitto nel mondo potrebbe essere simile a quello che sto facendo.
Serve a non annoiarsi delle strade che ti distaccano dal punto di partenza, che conosci a memoria, così il tragitto Torino – Alba diventa nella mia fantasia quello Brno – Znojmo nella Cechia, ed in particolare della Moravia.
La zona sud ovest uscendo da Brno, sorprende per le sue strade avvolte da un intenso profumo proveniente dagli immensi vigneti che si estendono lungo colline perfettamente tonde.
Affacciandovi da alcune balconate per godere del panorama della vallata, ad accogliervi troverete un leggero vento e soprattutto tanto silenzio.
Un vero sollievo per i vostri sensi!
Il silenzio e la tranquillità sono un po’ tutta la caratteristica della città di Znojmo: per le viuzze del centro, sulle quali si affacciano piccole case con balconi e finestre pieni di fiori, sono poche le macchine che passano. Essendo una città relativamente piccola, la gente preferisce fare una bella camminata sotto l’ombra dei campanili della Chiesa di San Nicola e della Torre del Municipio da cui è possibile ammirare dall’alto tutta la città! Non perdetevi come ho fatto io, la visita al labirinto di gallerie sotterranee create per collegare le cantine alle case borghesi.
Arrivati a Znojmo però non potete solamente fermarvi a guardare le sue ricchezze artistiche, naturali e culturali: siete nel cuore dei vigneti della Moravia e non potete andarvene senza prima aver degustato il vino della zona!
Per farlo vi consiglio di spostarvi e di raggiungere Satov. Sarà distante non più di 15 minuti. Dopo una breve paseggiata tra le vigne vi troverete di fronte ad una piccola casupola bianca con una porta e una finestra: si tratta dell’accesso ad una strana cantina sotterranea! Si tratta della famosa (da queste parti) cantina di Satov famosa in quanto è totalmente tutte le sue pareti sono state dipinte da un uomo con un solo braccio che lavorava alla luce delle candele. Ancora oggi, la cantina viene illuminata con delle candele. E’ in questo contesto che potrete degustare dell’ottimo vino bianco e una volta andati via, Satov e la vicina Znojmo di certo non le dimenticherete facilmente!

Featuring dal blog “alla cieca nella repubblica ceca”
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lunedì 20 giugno 2011

In moto il bagaglio è piccolo ma i ricordi che porti a casa sono grandi.

Ho sentito profonda emozione.......quando ho intravisto tra gli ulivi la sorgente dell’Arno, quando ho stretto la mano di Osvaldo, quando all’uscita di una curva ho visto un laghetto pazzescamente verde, quando mi è apparso all’improvviso il dente del gran Sasso, quando il mare Adriatico ha occupato tutto l’orizzonte, quando il mare sotto di noi aumentava il suo ritmo e la compagnia si scaldava, quando dei ricordi ridiventano delle persone, quando non ho cercato più cose e le ho trovate tutte nella bimba ricciolina che si è sbracciata a salutarci quando siamo tornati.
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Colle della Maddalena, Torino

Ore 17,35...l'ultimo dei Festina Lente.
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Colpo di scena

Pavia, ponte della Becca, Osteria del Previ
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Bikers americani....

....fratellanza
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Autostrada del Sole

Studi empirici sulla velocita' relativa all'interno di sciami di autocarri
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Rimini, ore 7,30

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domenica 19 giugno 2011

Rimini

Pizza, birra e spiaggia
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Duomo' a Rimini

Design hotel.......
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Lido Riccio, Ortona

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Proverbio africano

Se vuoi andare veloce vai da solo, se vuoi andare lontano vai con altri
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sabato 18 giugno 2011

Trabucco in notturna

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Struscio

Ortona, corso Vittorio Emanuele
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Ready for trabucco

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Ortona

Meta' raggiunto.....e dopo? Trabucco?!
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Festina Lente

....formazione a cappella
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Castel del Monte

Paese famoso perche' Cloney ha interpretato un memorabile film
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Il paradiso del motociclista

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