giovedì 28 maggio 2009

Affrettati piano






Non è un caso che...

.... quell’apparente paradosso fosse il motto dell’inventore dell’editoria, all’inizio di un grande cambiamento nella comunicazione umana. La frase, e il simbolo visivo che l’accompagna, possono essere interpretati in molti modi. Occorre velocità di reazione e flessibilità, capacità di imparare in fretta e di adattarsi continuamente a nuove situazioni e nuovi stimoli. Ma anche molta attenzione, una grande capacità di aspettare; e molta pazienza. Perché i risultati non sono immediati – e non è bene che lo siano.
Gli errori sono inevitabili; il vantaggio è che “sbagliando si impara”. Se cerchiamo di fare “tutto e subito” rischiamo di disperderci e di infilarci in percorsi che non ci interessano, che non ci piacciono, che non corrispondono alle nostre intenzioni. Una sperimentazione graduale, un passo per volta ci permette di esplorare possibilità meno evidenti, di scoprire percorsi che non avevamo immaginato.
L’importante è avere la pazienza di provare, esplorare, scoprire. Partire adagio, senza fretta; ma essere pronti ad accelerare i tempi, a cogliere le occasioni, quando ci troveremo davanti a una possibilità imprevista. Molto probabilmente quelle circostanze ci saranno; ma è quasi impossibile prevedere quando, come e quali. Questo è, il problema del viaggiare. Ma è anche il suo fascino.

1 commento:

  1. E' difficile, se sei in un viaggio esplorativo, dire "ho sbagliato strada", chissà quale sorpresa ti accoglierà ai bordi della nuova via che stai percorrendo. Occorre una mentalità che non preveda strettamente una "performance razionale" o esclusivamente "no limits".

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