mercoledì 1 maggio 2013

APPENNINO BOLOGNESE


Sui colli bolognesi è ambientata la partenza della canzone “Bomba o non Bomba” di Venditti, canzone di cui non ho mai capito veramente il significato ed infatti a Sasso Marconi non incontrammo nessuna ragazza.

Cerco di trovare qualcosa, rimasto nell’aria, della famosa cavalcata di Mogol e Lucio Battisti che da Milano arrivarono a Roma, e passarono dagli appennini tosco-emiliani.
Cosa hanno trovato loro non lo possiamo certo più trovare noi, il decadimento della struttura sociale è stato come quando l’aspirina effervescente si scioglie nell’acqua, lento ma inesorabile.  E dopo quarantanni troviamo solo quel gusto un po’ troppo acidulo dell’aspirina disciolta, ed un senso latente di occasioni perse.   
Probabilmente cercavano ispirazione, ed adesso la loro mi sembra un’esperienza più vicina storicamente all’antica Roma che ai giorni nostri . Quarantanni sono passati con la densità del nucleo centrale di una stella nana bianca,  nel vedere il video di Mogol e Lucio noi al loro confronto sembriamo dei marziani insensibili, indifferenti ed autistici.
Facevano un giro in automobile e tac una canzone,una passeggiata e trac due o tre canzoni, se conoscevano una donna sbam, un long play (con il lato B un po’ meno bello che si erano già stufati e ne volevano conoscere un’altra di donna) se si tagliavano i capelli, mettevano o toglievano il foulard, occhiali da sole su camicioni bianchi tanti testi con musica lì da tenere in riserva per il prossimo disco. E noi che sentivamo i loro dischi per settimane, mesi ed anni un tempo dilatato e gonfio di speranza. 

Adesso viaggiamo  con tutt’intorno un tappeto di dati che ci scorre incontro, un continuo che non dura più un tempo ma si collega direttamente con l’eterno ed è tutto avanti ed è tutto indietro mentre ti avvolge.
Il futuro non è una sorpresa se guardi le previsioni del tempo dal tablet a testa bassa rispetto a dove dovresti guardare cioè in alto.
Viaggio con la visiera alzata anche sino a 120 così mi becco in fronte ad una velocità percepita maggiore il moscone, che non è un dato digitale ma un bell’ammasso di cellule, che viaggiava nell’aria in direzione contraria. Saprò scrivere una canzone su questo ?

IL MOSCONE
Viaggio sulla mia moto nella campagna
E tu dove sei?
Nell’erba, nell’aria, nell’ombra
Avanzano rapidamente i miei pensieri
E tu dove sei?
Nel vento, nel sole, nel  tempo
Guardo il mondo ingenuo intorno a me
E tu dove sei?
Nell’anima, nel cuore…………tra gli occhi
Risveglio e abbaglio di un mondo migliore
Moscone volante manubrio e sterzo d’amore

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