Sui colli bolognesi è ambientata la partenza della canzone “Bomba
o non Bomba” di Venditti, canzone di cui non ho mai capito veramente il
significato ed infatti a Sasso Marconi non incontrammo nessuna ragazza.
Cerco di trovare qualcosa, rimasto nell’aria, della famosa
cavalcata di Mogol e Lucio Battisti che da Milano arrivarono a Roma, e
passarono dagli appennini tosco-emiliani.
Cosa hanno trovato loro non lo possiamo certo più trovare
noi, il decadimento della struttura sociale è stato come quando l’aspirina
effervescente si scioglie nell’acqua, lento ma inesorabile. E dopo quarantanni troviamo solo quel gusto un
po’ troppo acidulo dell’aspirina disciolta, ed un senso latente di occasioni
perse.
Probabilmente cercavano ispirazione, ed adesso la loro mi
sembra un’esperienza più vicina storicamente all’antica Roma che ai giorni
nostri . Quarantanni sono passati con la densità del nucleo centrale di una
stella nana bianca, nel vedere il video
di Mogol e Lucio noi al loro confronto sembriamo dei marziani insensibili,
indifferenti ed autistici.
Facevano un giro in automobile e tac una canzone,una
passeggiata e trac due o tre canzoni, se conoscevano una donna sbam, un long
play (con il lato B un po’ meno bello che si erano già stufati e ne volevano
conoscere un’altra di donna) se si tagliavano i capelli, mettevano o toglievano
il foulard, occhiali da sole su camicioni bianchi tanti testi con musica lì da
tenere in riserva per il prossimo disco. E noi che sentivamo i loro dischi per
settimane, mesi ed anni un tempo dilatato e gonfio di speranza.
Adesso
viaggiamo con tutt’intorno un tappeto di
dati che ci scorre incontro, un continuo che non dura più un tempo ma si
collega direttamente con l’eterno ed è tutto avanti ed è tutto indietro mentre
ti avvolge.
Il futuro non è una sorpresa se guardi le previsioni del
tempo dal tablet a testa bassa rispetto a dove dovresti guardare cioè in alto.
Viaggio con la visiera alzata anche sino a 120 così mi becco
in fronte ad una velocità percepita maggiore il moscone, che non è un dato
digitale ma un bell’ammasso di cellule, che viaggiava nell’aria in direzione
contraria. Saprò scrivere una canzone su questo ?
IL MOSCONE
Viaggio sulla mia moto
nella campagna
E tu dove sei?
Nell’erba, nell’aria,
nell’ombra
Avanzano rapidamente i
miei pensieri
E tu dove sei?
Nel vento, nel sole,
nel tempo
Guardo il mondo
ingenuo intorno a me
E tu dove sei?
Nell’anima, nel
cuore…………tra gli occhi
Risveglio e abbaglio di
un mondo migliore
Moscone volante
manubrio e sterzo d’amore
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