mercoledì 16 gennaio 2013

TORINO - MOTTA VISCONTI #4


Motta Visconti

Arrivo al Ticino il più italiano dei fiumi svizzeri.
Questo fiume porta giù in valle oro sotto forma di minerali ma anche una ventata di benessere e struttura europea.
Nasce nelle montagne della Svizzera e si merita un Cantone tutto suo, arriva elegantemente in Italia facendosi lago con contorno di giardini e ville e motoscafi Riva. Scende regalmente facendo da confine tra Piemonte e Lombardia. 
Confluisce nel Po all’altezza di Pavia dove poi l'acqua svizzera diventa tutta italiana.
(questa storia dell'orografia è importante: i fiumi svizzeri che danno sull'altro versante portano la loro acqua nel Mare del Nord, non nel Mediterraneo) 

Non parlo con nessuno per ore, sono solo con la moto per tutto il giorno, ma come cavolo faccio a pensare di essere un viaggiatore….è come guardare la televisione o girare il mondo con google earth o street wiew ed innamorarti di una passante ripresa dalla telecamera, con il volto pixelato da Photoshop per la privacy. Ed andare esattamente in quel posto in quella via per sperare di incontrarla. Lei il possibile amore della tua vita, che hai stampato la foto di street wiew e l’hai messa sul comodino. Sei lì all’angolo della strada così come la vede tutto il mondo e ti accorgi che per esserci devi aspettare il prossimo passaggio della macchinetta di google, così allora sì che esisti e tu sì che starai lì per sempre ad aspettare il tuo amore che vedrà te e lì verrà, sperando che non cerchi le indicazioni stradali esclusivamente in modalità mappa.

Comunque prendo il coraggio a quattro mani e rivolgo la parola alla signora bionda che gestisce il baracchino dei panini che mi da subito del tu, a cui chiedo se sono effettivamente nel luogo chiamato “Guado della Signora”. 
Mi mangio un bel panino di salame e bevo un quartino di birra.

Passano i barchini a motore con la chiglia piatta, sono tranquillo con i piedi a bagno nel fiume.

Leggi tutto...

venerdì 11 gennaio 2013

TORINO - MOTTA VISCONTI #3


Bereguardo

Sulla cartina dove avevo abbozzato il viaggio non mi ero reso conto che avrei attraversato il Ticino sul “famoso” ultimo ponte di barche del Ticino di Bereguardo. La cosa da una parte mi irrita e dall’altra mi commuove.
 Mi irrita doverlo dire perché sembrerà per sempre che io “volevo passare dal famoso ponte di barche di Bereguardo” mentre invece avevo adocchiato su di una putridina cartina dello Studio F.M.B. di Bologna scala 1:300.000 il tratto di fiume nella direzione più o meno che volevo avere che sembrava avere un ponte visto da uno che sta diventando presbite.
Mi commuovo perché alla fine quando ho visto la scritta che segnalava la presenza e le sue limitazioni di portata del ponte ho capito che ci avevo azzeccato. Stavo trovando la Rimini popolare che cercavo e quando arrivo al ponte e sento Danza Kuduro arrivare dal vicino camping mi vengono le lacrime agli occhi. Tutto l’apparato strutturato dagli occhialoni Prada su completi color carta da zucchero, BMW Z4, bikini neri attillati e strutturati in maniera incredibile sui ponti dei motoscafi da alto mare implode sulla ghiaia scomoda su cui sono appoggiati i glutei di donne in età, gli ombrelloni da primo prezzo tecnico da Dechatlon, passano barchini esili esili.
La canzone però in fondo è molto bella.
Leggi tutto...

giovedì 10 gennaio 2013

TORINO - MOTTA VISCONTI #2


Cercare la pianura per nascondersi meglio, evitare le alture, cercare il posto dove sono ritornate le rane e spero ritornino le libellule. Ci sono quegli insetti che camminano sull’acqua con le loro lunghe gambe esili. Ci sono le risaie, acqua sulla terra, tantissima acqua e quando sono in giro per questi posti vacilla il pessimismo catastrofico degli ecologisti estremisti ed a me sinceramente sembra così tutto a posto. 

E che le torri di raffinazione della raffineria di Sannazzaro de Burgondi con la sua produzione di 170.000 barili giorno sia lì dal tempo della creazione e che i dinosauri si siano estinti per fornire il greggio da raffinare proprio qui nel centro dell’ormai quasi estinto e coevo dei simpatici erbivori: il triangolo industriale formato da Milano,Torino e Genova.

Scopro quindi che il distretto dello Shenzen cinese ha rubato il format alla Pianura Padana: risaie, raffinerie ed industrie a tutto spiano. 
E penso di proporre il nostro triangolo industriale in miniatura come un parco divertimenti per i ricchi cinesi facoltosi, che vengano a vedere la storia originale, meglio di Venezia, Firenze e Roma messe insieme. 
Basta togliere la snobbissima definizione di “ecomuseo” con tutta la chincaglieria radical chic di grafica fine fine e pensierosa.  
Oleodotti come ottovolanti e manometri come slot machine, mondine come "dio le ha fatte"e via da Malpensa i pullman a due piani con i turisti che arrivano direttamente da Shangai.


Leggi tutto...