venerdì 29 luglio 2011

Quando si frena...


Ora dopo aver ripassato le nozioni base (vedi post precedenti categoria "bikes") possiamo immaginare di frenare con il solo freno anteriore, cosa che avviene nella maggior parte dei casi (ma che in bici ci insegnavano essere manovra vietatissima!).

In caso di frenata la sospensione anteriore della moto è soggetta principalmente due forze:

• la forza frenate e
• la forza dovuta al trasferimento del carico.

La forza dovuta al trasferimento di carico aumenta all’aumentare dell’altezza del baricentro della moto e al diminuire del passo della moto.

La composizione di queste due forze da origine a una forza risultante.

La compressione della sospensione dipende dall’angolo tra tale risultante e la direzione del movimento della sospensione.

Forza di compressione max se le due direzioni di cui sopra coincidono e teorica nulla in caso di ortogonalità (anti-affondamento totale).

CONT...
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giovedì 28 luglio 2011

NO PLAN IS A GOOD PLAN

Stefano&Stefano alla partenza da piazza Vittorio a Torino destinazione confine della Turchia con la Siria, li seguiremo...
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mercoledì 27 luglio 2011

Primo “pezzo” della Mukka: la sospensione anteriore Telelever


Argomento ad altissimo tasso conflittuale.

Premetto che cercherò di evitare formule da “Nerds” ma purtroppo ci sono alcune cose da sapere (vedi immagine di riferimento sopra):

• Asse di sterzo: asse intorno al quale ruota anteriore e libera di ruotare (sterzare).

• Angolo di sterzo: angolo tra la verticale e l’asse di sterzo.

• Avancorsa: distanza tra il punto d’intersezione dell’asse di sterzo con il punto di contatto della ruota con il terreno.

• Offset (o avanzamento): tutte le moto hanno il centro ruota avanzato rispetto all’asse di sterzo generalmente realizzato sulle piastre di sterzo (nelle moto da cross direttamente sulla forcella tramite la particolare forma del piedino)

• Effetto raddrizzante: supponiamo di essere seduti su di una moto che viaggia a velocità costante in rettilineo e che una lieve irregolarità del piano stradale provochi una rotazione dello sterzo intorno al suo asse, l’effetto raddrizzante tende appunto a raddrizzare la ruota il che porta a mantenere in equilibrio e in moto rettilineo la motocicletta.

• Aumentare l’angolo di sterzo = aumentare l’avancorsa.

• Aumentare del raggio della ruota (tenendo costanti tutti gli altri parametri) = aumentare l’avancorsa.

• Aumentare l’offset (o avanzamento) = ridurre l’avancorsa.

• Aumentare l’avancorsa = aumentare l’effetto raddrizzante

TO BE CONT...
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lunedì 25 luglio 2011

Ah…tra l’altro perché “Mukka”?


Eccovi alcune spiegazioni (compresa immagine esplicativa) prese dal web (http://www.motoclub-tingavert.it/t32988s.html):
• “Sembra derivi dal termine tedesco gummy-kuh...letteralmente mucca di gomma (toro meccanico). Tale termine venne fuori quando uscirono i primi GS monolever che in rilascio avevano un movimento posteriore di "alzamento"...simile al toro meccanico usato per divertimento.
• Guardando il Boxer la similitudine con le "sporgenze" delle Mukke è presto fatta...
• La mole e il "sound" dei boxer si avvicinano a quelli di una Mukka....x il sound.....sono scettico (starman882)” … anche io che monto uno scarico Remus.
• “Sono delle Mukke perchè sono pacifiche, ma se le fai incazzare… (boxerforever)”… qui mi trovo più d’accordo.
• Per chi capisce il tedesco http://de.wikipedia.org/wiki/Gummikuh
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giovedì 21 luglio 2011

La Mukka che genera dipendenza


Come si mangia un elefante?

Storiella vecchissima la sanno tutti…

Risposta: Un elefante si mangia un pezzo alla volta!

… ma che c’entra?

In questo caso sarebbe più appropriato parlare di un bovino invece che di un pachiderma, anzi: “La Mukka”.
Sì una Mukka su due ruote da più di 200 kg che però danza leggera e veloce tra i tornati di montagna, che costa più di 16.000 euro ma che si vende facile come uno scooter 125 da 3.000 euro, che comprano i professionisti di una certa età: dentisti, avvocati, ingegneri 40 50enni, magari alla seconda moto dopo il cinquantino dei passati quattordici anni ma anche il giovane (trentenne…) trendy in cerca di “Adventure”: il BMW R1200GS.

Marchio, marketing, design… ma non solo! I tedeschi in trenta anni l’hanno infarcita di particolarità tecniche che la rendono unica, chi la prova non riesce più a farne a meno.

Non si tratta di mangiare questa Mukka di metallo un pezzo alla volta (chiarimento per gli Inge) ma di provare a capirla pezzo per pezzo anche se (vedi olistica) la somma delle singole parti sarà ovviamente, specialmente in questo caso, inferiore al tutto.

Così mi sono messo a spulciare la rete e testi cartacei nella speranza che questo mio contributo possa interessare i naviganti e generare commenti furiosi perché quando si parla di moto le emozioni non si traducono in opinioni ma in conflitti a fuoco...STAY TUNED TO BE CONTINUED…
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sabato 16 luglio 2011

Viva la differenza!

C’è un tipo di centauro per il quale la moto è un accorpamento di parti meccaniche, un organico di pezzi forgiati con scrupolo e precisione, ciascuno facilmente individuabile e padroneggiabile, una corale i cui componenti lavorano in armonia per produrre il movimento. Va da sè che il rombo del motore, il luccichio dei cerchioni e le curve sinuose della carena siano le sole cose che riescano a suscitare in lui una vera eccitazione .

C’è invece un altro tipo di centauro per cui la moto è una necessità, un oggetto concreto che gli permette di raggiungere l’astrazione. Una volta guadagnata la sella, il mondo per lui comincia laddove la ruota anteriore finisce. L’emozione sta nel profumo dei glicini, nella brezza del mare, nella rotondità di una collina . Il perché il suo mezzo si muova secondo quanto venga ruotata la manopola dell’acceleratore rimane e rimarrà sempre per lui un meraviglioso mistero.

Non esistono ibridi. Gli sforzi del centauro concretista nel diventare un po astrattista e viceversa hanno sempre portato a miseri fallimenti.

La moto è una straordinaria passione. Anche per questo.

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Centauri

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Madonnina dei Centauri

Ex voto
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Madonnina dei Centauri

....aiutaci Tu
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Moncalvo

Tajarin, rosso d'uovo e tartufo (Piemonte e Umbria...)
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Empowerment

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Enoteca del Monferrato

...non agitatissimi
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Krumiri?!

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Casale, piazza Mazzini...

....fratelle e sorelle d'Italia
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venerdì 15 luglio 2011

Moto Incubo

Dice : la campagna aveva bisogno di acqua …
La campagna!
Ma che cazzo c’entro io con la campagna?
E poi proprio adesso?
Non so se ti rendi conto, mi dico, di cosa sono trecento chilometri in moto…
Un dissesto di schiena, vertebre, muscoli, prostata e cervicale , un disassemblaggio di arti, ossa e organi vari.
Adesso aggiungici l’acqua.
Ma santocielo! … hai la tua bella età, la famiglia, gli amici, un lavoro, una casetta in mezzo al verde, un orto, una cantina... la salute e il resto che, facendo corna, funziona.
Ai bei tempi sfottevi quel pover’ uomo di Claudio Villa , vetusto e ancora in preda agli ormoni adolescenziali , alle fregole velocistiche. Giubbotto di pelle nero , casco, panzone e razzo sotto il sedere..
Patetico, vero?
Uguale!
sentiti uguale adesso!
Massì, il motoclub, che bello! Gli amici…ma sono vecchi ! Come te!
La maglietta, i gadget…
Quanto di irrisolto dell’infanzia totalizziamo?
Dice: si va da qui a lì, tappe qui, qui e qui… millecinquecento chilometri, un bel giretto eh?
Si , ma allora siete pazzi!
Eddai, si fa, cinque giorni… comodo! Abbiamo già fatto di molto peggio, ci vedi? Siamo ancora qua!
Seh, come Vasco…
So solo che anch’io adesso sono qua, dove non vorrei.
trecento chilometri da fare, 80 all’ora.
fanculo, speriamo che l’antipioggia regga.
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venerdì 1 luglio 2011

LE RECENSIONI DI FESTINA LENTE

Bar, vineria " Da Lele" Piazza Italia, 23 Neive (CN)

Per essere un posto di successo , conta proprio la posizione in metri.
Non devi essere a Firenze, ma entro un perimetro ed in determinati angoli.
Far nascere angoli nuovi è difficilissimo.
Noi, ognuno di noi, quando siamo gente, sappiamo fare rapidi calcoli di valutazione che nemmeno quelli delle guide pluristellate sanno fare.
L’esistenza di un dehor interno anche solo intuito, il grado di umidità delle cantine, se i salumi sono del territorio o no, se la mescita del vino in caraffa è segno di genuità o furbizia.
Tutto questo da fuori, guardando distrattamente in direzione del locale, evitando il maitre che ti lusinga e dando una semplice occhiata al cartello del menù esposto.
Figurati quando poi entriamo. Quelli del NAS sono dei pivelli: pulizia degli angoli bui, posate, piatti e bicchieri come il RIS di Parma, toilette passate alla tac secondo l’approccio tridimensionale di Anatra WC.
Ma noi siamo cinque maschi ed una femmina, affamati e fuori tabella di marcia, non siamo gente.
Ci va bene anche un angolo sbagliato del centro di Neive (no vista e dehor risicato).
Carta semplice e astuta, con i taglieri a farla da padrone. Il mio era buono ed apprezzato con la Favorita, un vino bianco servito modernamente freddo, che accompagnava egregiamente.
Grazie per averci trattato bene anche alle 14,30 e per la mostarda di Favorita tra il sette e l’otto.
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