sabato 13 marzo 2010

Varigotti



Andando verso il mare ho mille canzoni in testa, tutte sul mare: e voglio andare al mare ed il sapore del sale, e vamos a la playa, e per noi che veniam dalla campagna.
Canto da sotto il casco e se mai mai avessi l’interfono lo staccherei per poter stonare a tutta voce e fare le rime stupidine.
Come non resisto a fare il verso alle persone che vedo al bordo della strada, o ai vecchietti, che fra un po’ sarà io, sulle Panda 30 che arrivano dalle strade vicinali intorno a Carignano, che non sai se sono stati con le nigeriane di prima mattina oppure se sono andati a raccogliere l’erba per i conigli (e questa cari miei è una stupidata: nessun vecchietto va a prendere l’erba per i conigli di prima mattina perché la rugiada bagna l’erba ed ai conigli mangiare l’erba bagnata va venire lo stomaco gonfio, quindi…….)


La strada dritta da Carignano a Mondovì si risolve così.

A Mondovì Breo prendo un caffè nella piazza del mercato.

E’ bello l’arredamento ma inizia ad esserci un qualcosa di scostante nella tipicità dei posti tipici: non c’è più la gente che deve esserci. Questo prova che l’arredamento resiste più a lungo delle persone e ciò la dice lunga sulla nostra prosopea di lasciare un segno nella vita.

Senza rancore: ma la cameriera rumena che valore aggiunge alla strada che mi porta al Santuario di Vicoforte? E non troverò nessun Nonno Nanni i cui stracchini volano sulle strade che portano a Pamparato.

Dove sarò diverso da seduto a vedere un film 3D, da visitare le strade con Google Street View, da sentire musica in home theatre mentre consulto il navigatore satellitare: a Garessio dove sbagliando strada, prenderò la SS 28 del Col di Nava e la mia vita prenderà una piega migliore (almeno per la giornata).

Varigotti mi sorprende come una cosa dimenticata lì, che ritrovi dopo tanto tempo. Un piccolo dejià vu.
Di solito stai così poco tempo nei posti che non ti ricordi poi niente, ma se stai in un posto che ti sembra di esserci sempre stato, sei a posto nel tuo posto, come una prenotazione.

Ed hai fregato i viaggiatori di professione, o gli avventurieri Lonely Planet tutto non compreso. Ma anche quelli di Gardaland o San Marino (che è il posto di tutti i non luoghi del mondo)

Hai viaggiato per trovare senso, non per togliere la nausea.
E trovo che lascio spazio a nessun pensiero sulla spiaggia di Varigotti, solo la coppia gay l’acqua chiara e trasparente ed un gruppo di professionisti (notai, avvocati?) che chiacchera galleggiando.
Le pietre sono minutissime, il sole alto, mangio un piatto completo di frutta tagliata intera.

Questo mare che regge con un arco di montagne la terraferma è più grande di tutte le canzoni che si possono cantare.
E mi accorgo che tutto questo viaggiare e pensare e raccontare ha senso solo perché a casa c’è qualcuno che mi aspetta. E viaggi e torni e riparti e ritorni solo per loro.

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