Ho l’abitudine di iniziare...
Ho l’abitudine di iniziare e finire la campagna motociclistica dell’anno in corso con la gita al Col del Lys. Non cambio mai il verso: salgo dalla Val di Susa e scendo dalla Valle di Lanzo.
Parto alla domenica pomeriggio in primavera di marzo ed in autunno di ottobre.
Non succede mai niente sino al rettilineo dell’abbazia di Sant’Antonio di Ranverso.
Qui capita qualcosa: la montagna magica del Musinè con su le scritte NO TAV e NO MAFIA che incrocia gli sguardi con la rocca sporgente della Sagra di San Michele creano un imbuto di energia che ti fanno sentire un piccolo cavaliere e le rotonde sembrano dei caroselli tra cavalieri erranti e gli elefanti di Annibale che scendono dal Moncenisio diventano dei TIR con targa polacca.
Dimentichi tutto con l’Autovelox tarato a 50 km, che ti ferma la paletta del vigile di Rosta.
Sulle prime rampe di Almese, inizia la salita che stacca l’operosa val di Susa manifatturiera, alle tue spalle.
Al Colle compro una fetta di toma e mi fermo davanti alla torre che commemora i 2.024 partigiani morti da queste parti che sotto si vedono i due laghi di Avigliana e si possono fare, partendo da questa torre di pietre nude, bei percorsi di orienteering.
Scendere verso Viù è veramente troppo tipico, ci sono i piemontesi come i montagnard del vietnam.
Tutto è stretto e ripido ed è molto sexy il percorso umido e pieno di curve.
La provinciale che passa a Lemie costringe il pulmino GTT a snervanti manovre per passare, il vecchiotto vietnamita-piemontese sul bordo strada guarda i turisti passare lungo questo sentiero di Ho Chi Min franco provenzale. Anche qui nemmeno con il napalm passano gli yankee.
Da queste parti montanare autentiche non esiste il calendario, si dice: se le mucche sono in quel pascolo vuol dire che è mercoledì.
Quando si arriva a Lanzo c’è già più civiltà, la valle si allarga ed il sole fa ricomparire la mia ombra a bordo strada.
Quando cerchi l'autenticità è impossibile che la trovi lontano, perchè l'unica autenticità che puoi davvero riconoscere non la trovi in giro ma così vicino a te che si sovrappone con te stesso, sino ad essere, al termine del viaggio, solo e solamente te stesso.
sabato 26 settembre 2009
Col del Lys.
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