


Oggi 25 aprile salgo su per fare il Colle delle Finestre, che però apre da inizio giugno. Mi fermo quindi a Pracatinat con ancora un po’ di neve sporchina tra il giallo e l’arancione degli edifici Nasi ed Agnelli nati sanatorio ed ora Laboratorio sull’Ambiente della Provincia di Torino per i ragazzini delle medie.
Salgo che saranno le nove e mezza di mattina e non c’è nessuno tra me e la strada che ho davanti, la nuova strada che la toponomastica adesso può chiamare Olimpica, con gallerie e guard-rail moderni.
Al ritorno evito la variante moderna e ripasso dentro ai paesi tagliati fuori dalle nuove tangenziali Pinasca e Villar Perosa, che mi accoglie alla domenica mattina con l’odore di olio lubrificante per macchine utensili nell’aria.
La giornata è di festa e davanti alla sede storica ed ora museo della SKF c’è gente: la banda del paese, i carabinieri e gli alpini.
Davanti allo stabilimento dove c’è la lapide.
Al richiamo della tromba i vigili e le vigilesse di Villar alzano i gonfaloni e la banda inizia l’inno nazionale, una strofetta e via. Si girano tutti sui tacchi guardano il monumento degli alpini ed attaccano un’altra strofetta, della canzone del Piave.
Trovo tutto questo italianissimo e federalissimo insieme.
Dal loro piccolissimo mausoleo, nel camposanto di Villar, tutti i membri della famiglia Agnelli che ci hanno già lasciati, guardano dall’alto il villaggio operaio (se così si può ancora dire) ed il tetto a losanghe della fabbrica (se così si può ancora dire).
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